Risarcimento da colpo di frusta

Il cosiddetto “colpo di frusta” è sicuramente una delle conseguenze più comuni negli incidenti stradali e per questo risulta una delle motivazioni più presenti per richieste di risarcimento danni dovute a sinistri stradali. Il colpo di frusta può portare dolori al collo, alla testa, braccia e schiena limitandone temporaneamente i movimenti arrivando fino alla generazione di vertigini o formicolio alle mani.

È causato da un’improvvisa ed eccessiva estensione all’indietro della zona del collo e ad una successiva flessione in avanti. Proprio per questo la dinamica più comune si rifà a tamponamenti stradali o incidenti laterali e/o frontali.

Risarcimento colpo di frusta quando viene risarcito?

Un colpo di frusta successivo ad un incidente stradale rientra tra le lesioni di lieve entità. In molti casi questo comporta solo temporalmente una inabilità assoluta che viene risarcita con una somma pari a 47,49€ per ogni giorno. Questa viene ridotta nel caso in cui l’inabilità sia parziale.

Ci possono essere casi, poco frequenti, in cui il colpo di frusta successivo ad un sinistro possa dare origine a lesioni permanenti. In questi casi, sempre rifacendosi all’articolo 139 del Codice delle Assicurazioni Private, viene classificato nelle cosiddette lesioni micropermanenti. Il risarcimento economico viene effettuato con determinati coefficienti e tende a ridursi con l’età del danneggiato.

Visita medica da colpo di frusta

Come tutti i risarcimenti da danno subito anche questo dovrà essere certificato da un medico per poter chiedere il risarcimento alla compagnia assicurativa. Per avere risultati migliori è quindi consigliabile affidarsi ad un medico legale o ad un’agenzia di risarcimento danni da incidente stradale perché redigano una perizia medico-legale da allegare alla domanda di rimborso.

Risarcimento colpo di frusta quali esami servono?

Con l’ordinanza 20339 del 28 settembre 2020 la Corte di Cassazione ha spiegato che per richiedere un risarcimento danni da “colpo di frusta”, il danneggiato dovrà portare prove concrete e verificabili. Afferma la Corte di Cassazione che “un accertamento medico non può essere imbrigliato con un vincolo probatorio che, ove effettivamente fosse posto per legge, condurrebbe a diversi dubbi non manifestamente infondati di legittimità costituzionale”. Questa risposta è successiva alla sentenza n. 13539/2016 del Tribunale di Roma che sosteneva come, in caso di una tac mancante prescritta del pronto soccorso, sarebbe venuto meno il diritto al risarcimento.

In questo modo anche un esame clinico senza una “lastra” può essere un indizio probatorio finché questo riesca ad evidenziare quegli indizi che possano richiamare la distrazione del rachide cervicale (questa è la patologia del “colpo di frusta”).

Con un’altra sentenza la Corte di Cassazione aveva infatti già definito come sia solamente il medico legale che, in fase di accertamento, sarà responsabile nel valutare gli strumenti di cui ha bisogno per verificare e valutare il danno.

Risarcimento colpo di frusta passeggero

Se abbiamo analizzato finora il risarcimento per un danno ad un automobilista, è doveroso specificare cosa possa succedere nel caso in cui l’infortunato sia il passeggero.

Nel caso specifico in cui sia il passeggero che, a causa di un sinistro stradale, dovesse subire il trauma da “colpo di frusta cervicale”, questo potrà richiedere un risarcimento dei danni che verrà garantito (dove dimostrato) dall’assicurazione del mezzo responsabile dell’incidente stradale. I danni che potranno essere risarciti saranno di tipo non patrimoniale (morale e biologico) e patrimoniale (come per esempio le spese mediche o un mancato guadagno).